Crisi di Governo

Nel mese di agosto abbiamo assistito ad uno spettacolo sconcertante di un Ministro che dalle spiagge romagnole ha deciso di terminare anticipatamente l’esperienza con il Movimento 5 Stelle.

Senza il minimo rispetto delle Istituzioni che lui stesso rappresentava, ricoprendo il ruolo non solo di Ministro della Repubblica ma anche di Vicepresidente del Consiglio, ha creato le condizioni perché il nostro Paese, nel mese di ottobre, in un momento dove il Governo era chiamato a presentare un Documento di Economia e Finanza che riuscisse non solo a scongiurare l’aumento dell’IVA ma anche a prevedere delle misure che siano in grado di sostenere il nostro Paese in un contesto economico Europeo ed Internazionale molto delicato, dovesse affrontare anche la difficile gestione della campagna elettorale e l’elezione di un nuovo Parlamento.

In questo scenario il nostro Partito si è trovato a decidere quale fosse il bene dell’Italia. Il senso di responsabilità ha spinto il Segretario del PD Nicola Zingaretti, insieme alla segreteria e alla Direzione unitariamente, pur con difficoltà, a tentare di avviare dei colloqui con il partito di maggioranza relativa in Parlamento, il Movimento 5 Stelle.

Oggi il Presidente della Repubblica ha conferito al Prof. Giuseppe Conte l’incarico di costruire la nuova squadra di governo, appoggiato dal Movimento 5 Stelle, dal Partito Democratico, da LEU e da altre forze politiche presenti in Parlamento.

Consapevoli del difficile compito che ci attende, ma certi dei principi e dei valori che distinguono il nostro Partito, anche il Circolo PD di Cesano Boscone reputa che la scelta fatta dal Segretario Zingaretti sia giusta. Siamo convinti che lavorando su un programma condiviso, saremo in grado di portare quel valore aggiunto che serve al nostro Paese per attuare quelle riforme necessarie a rendere nuovamente l’Italia un Paese protagonista, portando più equità e solidarietà con la massima attenzione nei confronti dei più deboli, non dimenticando la necessità di renderci sempre più competitivi in un mondo globalizzato. Aumentando la sensibilità nei confronti dell’ambiente che, come vediamo in questi giorni in Amazzonia, richiede attenzione e scelte coraggiose.

Ci auguriamo che tutti i protagonisti della nuova stagione politica siano consapevoli dell’enorme responsabilità e che si trovino gli equilibri necessari per adottare scelte giuste per l’Italia e per gli Italiani.

Sempre più RICCHI, Sempre MENO

Secondo Max Weber la disuguaglianza sociale si basa su tre elementi: ricchezza, prestigio, potere. Secondo la definizione di Wikipedia la disuguaglianza sociale è “una differenza (nei privilegi, nelle risorse e nei compensi) considerata da un gruppo sociale come ingiusta e pregiudizievole per le potenzialità degli individui della collettività. È una differenza oggettivamente misurabile e soggettivamente percepita”.

Nel 1947 con la creazione del GATT e soprattutto nel 1995 con la creazione dell’OMC la creazione di un ambito globale per il commercio aveva nelle intenzioni di base non solo un incremento degli scambi, ma anche l’allargamento degli ideali occidentali di libertà e uguaglianza dei diritti umani e sociali.

La crisi globale del 2008 partita negli Stati Uniti con le note vicende dei mutui subprime e che ha visto un susseguirsi di eventi di portata storica (la crisi del debito sovrano, il ”whatever it takes” di Mario Draghi ecc..) hanno avuto come diretta conseguenza un aumento sempre più marcato della forbice tra l’1% più ricco e il resto della popolazione mondiale.

Anche se questa tendenza appare in diminuzione nella differenza dei salari tra i vari Stati, con il coefficiente di Gini globale che è diminuito molto negli ultimi 20 anni (Lakner e Milanovic 2013), soprattutto per la contrazione dei redditi dei paesi più ricchi, appare comunque in allarmante aumento dai livelli post seconda guerra mondiale tra i paesi OCSE.

La recente pandemia ha aggravato ulteriormente questa tendenza, in Italia secondo il rapporto “DIsuguitalia 2021” di Oxfam “in seguito al primo lockdown metà delle famiglie italiane dichiarava di aver subito una contrazione del proprio reddito ed il 15% di aver visto dimezzarsi le proprie entrate, con solo il 20% dei lavoratori autonomi che non aveva subito contraccolpi. A fine estate nel 20% delle famiglie con figli minori di 14 anni uno o tutti e due i genitori avevano ridotto l’orario lavorativo o rinunciato al lavoro per accudirli. Mentre il 30% dichiarava di non disporre di risorse sufficienti per far fronte a spese essenziali nemmeno per un mese, in assenza di altre entrate. Per qualcuno la crisi non è mai arrivata: dall’inizio della pandemia la ricchezza di 36 miliardari della Lista Forbes è aumentata di oltre 45,7 miliardi di euro, pari a 7.500 euro per ognuno dei 6 milioni più poveri dei nostri connazionali.”

Le cure per la crisi stanno palesando tutti i loro limiti, tutta la liquidità immessa nel sistema dalle Banche Centrali hanno aumentato in maniera spropositata i valori azionari spostando tutti i capitali verso quegli asset per la mancanza di remunerazione degli strumenti di debito come i Titoli di Stato e le obbligazioni societarie, portando grandi valori agli azionisti, ma aumentando ancor di più la sperequazione sociale.

L’ingresso sullo scenario internazionale delle aziende globali (Amazon, Apple, Walmat, ecc) completa il quadro, creando attori che si posizionano al di sopra delle legislazioni, anche fiscali, dei singoli Stati.

Ma perché ne stiamo parlando? Per una semplice disanima economica o statistica? NO, questa deve essere la vera sfida della politica globale per i prossimi anni. Esistono studi che indagano le relazioni tra l’aumento dell’ineguaglianza e l’insorgere di shock o crisi economiche (Bordo e Meissner, 2012), ma la realtà è che la disuguaglianza viola il patto sociale su cui si basa tutto il sistema occidentale, con un sistema che non appare più in grado di garantire il trasferimento necessario di risorse tra le fasce più ricche della popolazione e le meno abbienti per il mantenimento dei livelli minimi di sussistenza per questi ultimi. Ma soprattutto ampliandosi in questo modo la sperequazione viene meno la possibilità per le fasce meno abbienti di emergere, di avere un vero riscatto sociale vedendo premiati i loro sforzi. Questo porta anche ad una crisi nella qualità delle elite, siano esse economiche o politiche, soprattutto in Italia, dove il mantenimento di posizioni privilegiate ha portato alla totale perdita di competitività nel panorama globale.

Ma che cosa è appunto il Patto sociale? L’accumulo della ricchezza da parte dei più ricchi, che avviene soprattutto grazie al lavoro dei molti, è giustificato solo se le condizioni per tutti sono dignitose, se c’è la possibilità di un vero riscatto sociale,  se esistono le condizioni che il lavoro sia correttamente retribuito e soddisfacente, che ci sia un uguale accesso agli studi. Capisco, questi temi appaiono utopistici, ma certamente è quello a cui una società libera e che si basa su diritti universali deve tendere. La crisi dello Stato Sociale, figlia soprattutto di episodi corruttivi e dell’imposizione di interessi di parte, palesato ancor di più dalla situazione pandemica, ha raggiunto livelli inaccettabili, non riuscendo più a garantire la salute e il benessere, anche economico, dei cittadini, con differenze evidenti tra Stati, anche tra quelli occidentali. Appare sempre più urgente per il mondo del lavoro un sistema di retribuzione nuovo e più equo, con una compartecipazione dei lavoratori agli utili aziendali (con premi in equity?), perseguendo inoltre una responsabilizzazione e una partecipazione più attiva di questi alle policy industriali.

Vanno ricercati rimedi, anche in maniera urgente.

L’ONU lo ha posto tra i suoi obiettivi prioritari, molti Stati si stanno muovendo per sistemi di tassazione globale, ma l’obiettivo appare ancora molto lontano.

Non è solo interesse dei paesi più poveri e delle fasce più povere della popolazione, ma di tutti. La violazione del patto sociale non può portare altro che scontri sociali sempre più forti, l’emergere di sentimenti nazionalistici (sovranisti???) o ancor peggio…..non è stata forse la crisi sociale la principale causa della nascita dei fascismi e della seconda guerra mondiale?

Solo con la pace e la solidarietà sociale possiamo dirci liberi e giusti e far si che tutti, ricchi e poveri, possano raggiungere le proprie giuste aspirazioni, anche economiche.

Matteo Moggia

Confermati e potenziati i servizi sociali comunali

Per quanto riguarda le Politiche Sociali due sono gli aspetti gli aspetti rilevanti che vale la pena evidenziare di questo bilancio di previsione.
La prima è la capacità dell’ Ente di garantire tutti i servizi erogati, senza alcun taglio. Dato non scontato se pensiamo ai chiari di luna del periodo o ai molti comuni che faticano a chiudere il loro bilancio di previsione. Noi oggi possiamo affermare che nessun servizio erogato è stato tagliato o ridimensionato. Non solo naturalmente per quello che riguarda i servizi obbligatori, ma anche quelli propri dell’ente. Uno tra tutti il Centro Pomeridiano dedicato a ragazzi in età scolare che possono godere di un luogo sicuro con educatori, che cercano di prevenire la possibilità che il loro disagio si acuisca. Si tratta di un servizio non obbligatorio che abbiamo deciso di mantenere difendendo le risorse destinate per una chiara volontà politica: la necessità di fare fronte ai bisogni complessi come quelli di un comune come Cesano Boscone. Un altro progetto rodato che trova uno stanziamento di fondi in questo bilancio di previsione è quello degli assegni civici, destinato al sostegno al reddito di persone in difficoltà.
Il secondo aspetto da sottolineare è che per risolvere i problemi complessi non sono più sufficienti i soli sforzi del singolo Ente. Parlando di cifre e di risorse a disposizione, servono un impegno e un lavoro costanti per la creazione di una rete sociale che renda, se supportata, la nostra comunità più forte alle crisi e agli urti del disagio latente. L’impegno costante deve essere quello di fare progredire la città in tutti i settori. È un lavoro possibile solo se c’è un impegno da parte del Comune nel mettere in rete associazioni, realtà del territorio, del terzo settore che già fanno questo lavoro, ma che vanno affiancate nel potenziamento del loro lavoro in un costante impegno di coordinamento e di organizzazione

Un progetto nuovo che va in questa direzione è il progetto di Portierato Sociale nell’ambito delle deleghe alla Valorizzazione dei Quartieri, che vuole portare un presidio all’interno del Quartiere Tessera. L‘attivazione del welfare di comunità può contribuire a costruire un polo che diventi riferimento dal punto di vista sociale per gli anziani, un luogo per le mamme dove condividere le proprie problematiche, uno spazio compiti, uno presidio dove incontrare gli assistenti sociali e agli addetti dello sportello lavoro. Un
welfare rigenerativo come unica strada affinché, con l’aiuto delle associazioni e dei cittadini stessi, si possa attivare un Mondo nel Quartiere, condividere tempi e permettere all’ Ente di entrare nei luoghi più fragili, in rete.
Serve anche un altro lavoro, più silente ma molto impattante per gli uffici: una mappatura dei nuovi bisogni, in modo da poter avere dei dati di ciò che sta succedendo nella nostra comunità. Sia per quanto riguarda il tema Lavoro (ad esempio come lavora Afol, è utile? Cosa possiamo pretendere di più?per farlo gli uffici devono intervenire in sinergia con AFOL per trovare una una nuova direzione da percorrere)sia per che quanto riguarda le Politiche Abitative: settore in cui il quadro è più chiaro grazie al lavoro degli ultimi anni anche in termini di prevenzione dei bisogni e grazie a fondi regionali che il nostro Ente è sempre stato in grado di intercettare,anche grazie alla collaborazione con le realtà che sul territorio da anni si occupano del tema affitti.
Nel solco di questo tracciato continuerà l’impegno di questa Amministrazione a sostegno di chi ha più bisogno.

Mobilità per tutti con il servizio di navetta

Fra le tante buone notizie che il bilancio di previsione porta alla comunità cesanese, una delle più sentite è forse quella della reintroduzione della navetta per il trasporto delle persone all’interno della città. Soprattutto, ma non solo, per le persone anziane, o comunque non automunite, ma anche per i ragazzi in età scolare, la possibilità di muoversi agevolmente all’interno della città per raggiungere, ad esempio, i luoghi di cura piuttosto che le scuole o comunque le sedi dei servizi o delle attività sportive, rappresenta un’esigenza primaria.

Il Sindaco, nel suo recente post, dichiara che “la navetta sarà un mezzo straordinario per tanti che in questo momento fanno fatica a spostarsi per Cesano e pure per chi potrà finalmente disporre di un’alternativa all’auto nei termini della mobilità sostenibile. Aggiungo anche che di questo nuovo servizio usufruiranno soprattutto i residenti dei quartieri ed è uno degli strumenti che abbiamo in mente per avvicinare le varie zone del paese, uno degli aghi con cui vogliamo ricucire Cesano”.

Nel bilancio di previsione lo stanziamento per il nuovo servizio è di 40 mila euro per il 2020 e poi 60 mila euro nei due anni successivi.

Modalità pratiche e percorsi sono in fase di studio da parte dell’Amministrazione ma possiamo intanto dire che la scelta di avviare una nuova sperimentazione di questo servizio è in continuità con un’attenzione ai servizi di trasporto pubblico che come Partito Democratico abbiamo già in passato avuto modo di sostenere perché qualificanti per la qualità del vivere urbano e come risposta a varie situazioni di fragilità sociale.

Si tratta di un capitolo di bilancio sul quale l’impegno è infatti andato progressivamente aumentando di anno in anno passando dai 178 mila euro nel 2014 ai 297 mila euro previsti per il 2020.

Cesano Policentrica

Asse portante del programma elettorale, il tema della Cesano Policentrica entra fin da subito nella programmazione dell’ente e trova apposito finanziamento all’interno del bilancio di previsione per 300.000 euro, legati ad oneri di urbanizzazione.

Tali interventi riguarderanno la rivisitazione di alcune aree-polo di Cesano, tendenzialmente nelle zone periferiche, che verranno ripensate enfatizzando gli
elementi del contesto e valorizzando gli arredi pubblici in modo da risultare più eleganti, accrescendone le funzioni aggregative.

In corrispondenza di attraversamenti pedonali, nei pressi di strutture particolarmente frequentate (es. scuole), si procederà anche alla messa in sicurezza dal punto di vista viabilistico. A queste risorse si aggiungono ulteriori 100.000 euro, legati all’alienazione dell’area RFI, che vogliamo impiegare sul parchetto di
via Italia, area oggi abbastanza amorfa e completamente sprovvista di illuminazione. Nel 2020 cominceremo a lavorare al nuovo look, magari attraverso un concorso di idee, per la zona dell’anfiteatro della Via Acacie, come previsto dal progetto vincitore dell’ultima edizione del bilancio partecipativo, al fine di poter cominciare con i lavori l’anno prossimo.

Analogamente, nel corso dei prossimi mesi vogliamo definire come destinare
l’incompleta casetta di via Fontanile Aiana e l’area dell’ex vivaio di via Nilde Iotti.

Votate PD, Votate Simone Negri Sindaco

A Cesano Boscone il 26 Maggio si vota per eleggere il Sindaco ed il Consiglio Comunale.

Il Partito Democratico ripropone la squadra che ha ben governato in questi ultimi 5 anni e sostiene la candidatura di Simone Negri a Sindaco di Cesano. Completa e rinforza il gruppo uscente un gruppo di persone di Cesano Boscone di qualità, persone giovani ed esperte impegnate nella vita associativa e nelle scuole. Nuovi candidati che sicuramente potranno portare a Cesano attenzione e nuove idee utili a migliorare ulteriormente questa nostra bella città.
Come votare il Partito Democratico e Simone Negri Sindaco:

Sulla SCHEDA AZZURRA

  • Mettete una X sul Nome di Alfredo Simone Negri

  • Mettete una X sul simbolo del PD
  • A fianco del Simbolo del PD potete esprimere fino a 2 preferenze scrivendo il nome e cognome, di una donna e di un uomo, dei 16 candidati sotto elencati:
Giovanni Bianco
Mara Rubichi
Giuseppe Ursino
Paola Piazza
Marco Pozza
Adriana Del Grosso
Fulvio Paladini
Elisa Spagnuolo
Andreas Massacra
Laura Bersani
Gianni Carizzoni
Michela Bertoletti
Marco De Ros
Simona Nostro
Roberto Tarantola
Enza Rutigliano

Il 26 maggio votate PD, votate Simone Negri Sindaco di Cesano Boscone


BILANCIO 2018. CINQUE ANNI … NUMERI CHE PARLANO DA SOLI

Ho pagato la prima rata della tassa rifiuti  … se incontrassi il Sindaco mi piacerebbe chiedergli come vengono spesi questi soldi …

Penso che ti risponderebbe volentieri, anzi, diciamo che il Sindaco e l’assessore al bilancio, Giuseppe Ursino, hanno già dato questa risposta a tutti con il bilancio 2018 che qualche giorno fa è stato approvato dal Consiglio Comunale.
 

… e a proposito della tassa rifiuti, cosa dice dunque il bilancio?

La Tari è in pratica una partita di giro: il costo a consuntivo del servizio di pulizia strade e di raccolta dei rifiuti che il Comune paga all’impresa concessionaria viene suddiviso fra gli utenti in base a coefficienti vari. Nel 2018 si è registrato un modesto aumento di alcune componenti di tale costo (in parte correlata ad una maggiore quantità di rifiuti prodotti) ma rispetto ad anni fa – prendiamo il 2015 come riferimento – la diminuzione resta notevole, dell’ordine del 21% per le utenze domestiche.

… e di tutte le altre tasse che paghiamo al Comune, cosa dice il bilancio?

In questi cinque anni di mandato le aliquote dei tributi e le tariffe dei servizi sono rimaste invariate o, quando sono cambiate, lo sono state sempre e solo in diminuzione. Il dato è oggettivo. Vuoi un calcolo preciso? Prendiamo ad esempio i tributi che il cittadino cesanese versa (o versava) effettivamente nelle casse comunali che sono l’IMU, la TARI, la TASI (questa l’abbiamo dimenticata perchè è stata abolita da Renzi ma nel 2014, primo anno dell’attuale mandato, c’era), l’addizionale comunale IRPEF che viene trattenuta nelle buste paga, più altri tributi comunali come accertamenti e tasse su pubblicità e pubbliche affissioni. Ebbene, sommando tutto, il totale era pari a 11 milioni e 586 mila euro nel 2014; nel 2018 il totale è stato pari a 9 milioni e 921 mila euro. Oltre 1 milione e 600 mila euro in meno (senza contare la refezione scolastica che è fuori da questo conteggio dove pure ci sono state riduzioni). Dividendo per il numero di abitanti si ottiene un valore pari a 416 euro di tributi pagati nel 2018 al Comune contro 486 euro nel 2014.

… va bene che le tasse diminuiscano, però poi bisogna vedere quali servizi vengono dati ai cittadini …

Sono assolutamente d’accordo che siano questi la cosa più importante. In questi cinque anni l’attenzione principale è stata proprio quella di dare risposte ad una serie di bisogni sociali che sono aumentati. Soprattutto sul versante delle “fragilità” la comunità cesanese ha manifestato esigenze crescenti in quasi tutti i comparti, dagli anziani non autosufficienti alle disabilità, alle emergenze sulla casa, indigenze. Le politiche per l’infanzia e gli interventi per la tutela dei minori hanno in particolare richiesto molta più attenzione. In termini di bilancio l’effetto di tutte queste componenti dei servizi sociali è stato vistoso: nel 2013 si spendevano circa 2,5 milioni di euro. Nel 2018 il consuntivo della missione sociale è stato pari a 4.159.000 euro (senza contare la contabilità con il piano di zona).

Anche in altri settori sono state dedicate più risorse. Questo è avvenuto nel settore dei trasporti pubblici, ad esempio (per le corse ATM si spendono oggi 250 mila euro) ma anche per l’ordine pubblico, la sicurezza e la videosorveglianza dove pure si spende di più (1 milione e 114 mila euro euro nel 2018; 921 mila euro nel 2014).

… per alcuni servizi sociali, penso soprattutto ad asili nido e altri servizi per le famiglie, mi risulta però che i cittadini rimborsano il Comune pagando le quote di iscrizione, non è così?

Si, certo, tieni conto però che il Comune non recupera integralmente il costo dei servizi cosiddetti “a domanda individuale” fra i quali, appunto, la frequenza all’asilo nido comunale. In base all’ ISEE presentato si applicano spesso tariffe ridotte per cui una parte dei costi, quella “non recuperata” con gli utenti, resta in carico all’Ente e viene quindi coperta con l’insieme delle entrate tributarie. In questo modo il Comune di fatto sposta risorse dall’insieme della cittadinanza ai ceti meno abbienti svolgendo in pratica una certa funzione redistributiva, ovvero fa politiche che vanno nella riduzione di ridurre le distanze sociali. E’ un effetto che tende ad essere sottovalutato, una funzione direi abbastanza “invisibile” ai più che però ha un certo peso: in questi cinque anni il totale delle riduzioni ISEE operate ha superato i 3 milioni di euro.

… per le buche nelle strade e sui marciapiedi, cosa mi dici?

Intanto ti sarai accorto che in questi mesi diverse strade sono state sistemate. Lo scorso anno si è potuto fare poco perché c’erano in corso gli scavi per rifare il sistema di illuminazione pubblica e portare la banda larga su tutto il territorio comunale. Finiti questi lavori si sta recuperando anche in questa direzione. Per il 2019 sono stanziate ulteriori spese per la manutenzione di strade e marciapiedi per un minimo di 500 mila euro.

Quella di dare la precedenza all’illuminazione pubblica è stata una scelta azzeccata?

Talvolta nelle scelte bisogna avere la capacità di guardare lontano. Per rifare l’impianto di illuminazione pubblica si sono spesi circa 2,2 milioni di euro ma il beneficio per la comunità cesanese sarà su più fronti e per molti anni. In primo luogo sull’ambiente perché la nuova tecnologia determina un abbattimento delle emissioni di CO2 nell’ordine del 70% circa. Dobbiamo assolutamente imparare a mettere l’impatto sull’ambiente in prima fila nei nostri ragionamenti. C’è anche un risvolto in termini di servizi resi alla città: oltre a dare un’illuminazione più efficace, il nuovo sistema sarà la piattaforma su cui nei prossimi anni si potranno innestare molti dei servizi che di solito vengono classificati sotto l’etichetta della “smart city” (telecamere, punti wi fi, pannelli elettronici informativi, postazioni di ricarica di auto elettriche, servizi di telesoccorso, ecc.)

Anche per le scuole ci vorrebbero però investimenti … gli edifici scolastici sono tutti un po’ datati …

In questi cinque anni sono stati fatti diversi interventi … a conti fatti si sono spese per manutenzioni straordinarie nelle scuole oltre un milione di euro. Nel bilancio di previsione 2019 quella delle scuole è la prima voce a cui si presta attenzione. Dobbiamo però sempre fare i conti con le risorse disponibili.

In che senso?

Nel bilancio di un comune ci sono spese correnti e spese in conto capitale. Le manutenzioni straordinarie delle scuole così come delle strade, parchi, parcheggi, ecc. rientrano in questa seconda categoria. Per affrontare spese in conto capitale bisogna poter disporre di entrate della stessa natura come ad esempio quelle che provengono dagli oneri che i costruttori pagano quando si costruiscono case o si danno comunque corso ad interveti di ristrutturazione. Se non ci sono entrate di questo tipo il Comune deve affrontare le manutenzioni e le altre spese in conto capitale ricorrendo a nuovi mutui, oppure con avanzi derivanti dalla gestione corrente.

E a Cesano com’è la situazione?

In questi cinque anni di mandato le entrate da oneri collegati all’attività edilizia sono state molto poche, poco più di 1 milione e 700 mila euro. C’è stato un tempo in cui i comuni “vivevano di rendita” perché si costruiva molto (troppo in alcuni casi) e i bilanci quadravano facilmente grazie a questa voce che però ha alla fine ha determinato come effetto collatorale molto consumo di suolo, risorsa che per definizione è limitata. Oggi il contesto è diverso ma, a conti fatti, in questi cinque anni, pur con qualche difficoltà un certo ammontare di investimenti in opere pubbliche a Cesano è stato comunque realizzato. Per scuole, parcheggi, illuminazione, strade, ecc. si sono comunque spesi in definitiva oltre 10 milioni di euro.

Il Comune si è dunque indebitato?

In realtà no. Se confronti il debito attuale con quello di fine 2013 trovi che l’importo è diminuito. Si sono certamente accesi nuovi mutui ma se ne sono anche rimborsati molti e alla fine il saldo ha il segno meno.

Quindi, fammi capire, dove sono stati presi i soldi per finanziare le opere pubbliche di cui parli?

In alcuni casi sono state trovate risorse partecipando e vincendo bandi. E’ il caso dell’illuminazione pubblica dove con il bando Lumen Cesano si è aggiudicata oltre 900 mila euro. Il resto è stato finanziato con avanzi della gestione corrente. Qui bisogna secondo me riconoscere meriti in particolare all’assessore al bilancio, Giuseppe Ursino, e a tutta la struttura amministrativa del Comune. La filosofia che in questi anni ci è sempre stata illustrata è semplice: razionalizzare la spesa per il funzionamento della macchina comunale, ottenere risparmi dove possibile anche con i rinnovi degli appalti e nel contempo reimpiegare le risorse risparmiate nei servizi per i cittadini e negli investimenti, soprattutto quelli che poi generano risparmi nei consumi (come è per l’illuminazione pubblica dove si è investito per rifarla ma poi si risparmierà nella bolletta energetica).

Fammi capire … mi stai dunque alla fine raccontando che sono state ridotte le tasse ma nonostante questo sono stati aumentati i servizi per i cittadini, che sono stati fatti investimenti nelle strutture per 10 milioni di euro senza che ci sia stato “consumo di suolo” e facendo inoltre diminuire l’indebitamento … cos’è? La quadratura del cerchio?

Capisco che può sembrare un po’ forte ma … è così! La cosa è oggettiva. Se hai tempo di guardare nei bilanci queste cose le puoi verificare. Sul sito comunale i documenti sono tutti pubblicati.

Leggere i bilanci? Non è che siano proprio di immediata comprensione …

Per questa cosa ho provato pure io a dare un contributo in questi anni … nella sezione del sito dove ci sono i bilanci trovi anche dei powerpoint di illustrazione … sono denominati “il bilancio del mio comune”.

Inoltre, quello che non trovi sul sito ma te lo posso girare è un powerpoint con il confronto 2018/2014.

Un’ultima cosa … se farete la piscina tutta questa “virtuosità” non rischia forse di saltare?

No, perché in realtà per il bilancio comunale la piscina è già “come se ci fosse”. Mi spiego meglio. Il progetto di costruzione della piscina comunale, per come è ora impostato (tutto diverso dalla precedente negativa esperienza), prevede il pagamento di un “maxi canone” iniziale che il Comune dovrà pagare all’operatore privato al momento della consegna “chiavi in mano”, cioè quando la piscina sarà stata ultimata, collaudata e consegnata. Proprio per dimostrare che questa futura spesa è tranquillamente assimilabile, adeguate quote annue sono già caricate sul bilancio a partire dal 2018 e accantonate ad un’apposita riserva vincolata.

Una cosa ancora e poi ti lascio andare … ma il bilancio partecipativo? Non aveva vinto il progetto per riqualificare piazza Giovanni XXIII?

Si certo, mi risulta che le cose stanno andando avanti anche se le procedure tecniche sono sempre piuttosto complesse nella pubblica amministrazione. I tecnici comunali hanno incontrato nuovamente il gruppo dei cittadini che aveva promosso il progetto per mettere a punto tutta una serie di dettagli. Mi dicono che il bando che affida la prima parte dei lavori, quelli più immediati, dovrebbe essere emanato a breve.

Alfredo Simone Negri, per tutti Simone

Candidato Sindaco al Comune di Cesano Boscone

Elezioni Amministrative del 26 maggio 2019

Nato a Milano il 5 luglio 1980.

Per 5 anni Sindaco del Comune di Cesano Boscone.

Nativo democratico, si iscrive al PD dalla sua nascita, nel 2007. Per il partito svolge il ruolo da coordinatore per la zona del corsichese dal al 2010. Viene eletto in consiglio comunale nel 2009 e diventa capogruppo PD. E’ sindaco di Cesano dall’11 giugno 2014.

In precedenza, aveva svolto l’attività di ricercatore universitario presso la Facoltà di Agraria di Milano, dove nel 2004 si era laureato in Biotecnologie Agrarie-Vegetali e nel 2008 aveva conseguito il Dottorato di Ricerca in “Biologia Vegetale e Produttività della Pianta Coltivata”, ambito in cui conta 18 pubblicazioni su riviste scientifiche internazionali, soprattutto relative ai processi biochimici di maturazione dell’uva e dei fattori di resistenza della vite agli stress idrico e salino.

Vincenza Rutigliano detta “Enza”

73 anni – PENSIONATA    

Sono stata consigliere comunale per tre mandati e faccio parte dal direttivo del circolo ACLI di Cesano Boscone da 20 anni. Da sempre impegnata sul territorio di Cesano Boscone e nel sociale